La pubblicazione di documenti di rendicontazione non finanziaria (Bilanci sociali, Bilanci di Sostenibilità, Report integrati) oggi è una prassi sempre più diffusa tra le medie e grandi aziende.
Le PMI sono ancora poco orientate alla rendicontazione di sostenibilità, ma certamente ne trarrebbero benefici tangibili quali, ad esempio, la possibilità di “dimostrare” ai propri partner commerciali o industriali di aver adottato un approccio di gestione sostenibile.
È prevedibile che nel prossimo futuro l’obbligatorietà della rendicontazione non finanziaria si allargherà rispetto al perimetro attuale (si veda la modifica di direttiva europea del 21 aprile 2021 che prevede nuovi standard per la pubblicità delle informazioni aziendali circa la sostenibilità e aumenta il numero di imprese soggette all’obbligo di pubblicare dati ambientali e sociali: da 11mila, come accade oggi con la direttiva per la rendicontazione non finanziaria, a 49mila; praticamente tutte le grandi società e quelle quotate in borsa, grandi e piccole che siano; il nuovo standard sarà invece volontario per le PMI).
Anche se le PMI non fossero comprese nel perimetro, certamente la richiesta di informazioni ESG sarà più generalizzata, da parte delle imprese clienti, degli investitori e degli intermediari finanziari (ad esempio, le nuove linee guida dell’Eba – l’authority che sorveglia le banche europee – che andranno a sostituire quelle del 2015 prevedono il green factor: i prestiti saranno più convenienti per le aziende sostenibili).
DESTINATARI
Persone chiave in azienda (tutte le funzioni).
CONTENUTI
- Gli strumenti di rendicontazione di sostenibilità
- La normativa di riferimento e gli scenari futuri
- Gli standard GRI: come adeguarli alle caratteristiche delle PMI
- Proposta di un percorso di rendicontazione di sostenibilità